top of page

Nel vuoto che resta

Ci sono momenti, come quello che vivo ora, in cui tutto sembra allontanarsi.

Le parole, le persone, perfino i colori.

Resta solo un silenzio che non ha contorni, un vuoto che non si sa bene dove inizi e dove finisca. All’inizio quel vuoto fa paura, sembra un’assenza.

Poi, se lo guardo senza cercare di riempirlo, si trasforma.

Diventa uno spazio dove le cose possono finalmente prendere forma da sole.

Senza spiegazioni, senza intenzioni.

Quando dipingo da lì, da quel punto sospeso, non c’è più niente da dimostrare.

Non c’è un risultato da raggiungere, né un pensiero da tradurre.

C’è solo un gesto che nasce, un colore che si apre, una presenza che si manifesta nel silenzio. Forse la solitudine non è isolamento, ma un ritorno all’essenziale.

Un punto d’origine.

Una stanza interiore dove l’anima respira e la pittura trova la sua voce più vera.

 
 
 

Post recenti

Mostra tutti
La coerenza nell'epoca degli schermi

Viviamo immersi negli schermi.Ogni giorno vediamo tutto: luoghi lontani, volti sconosciuti, opere, parole, vite che sembrano perfette. È come avere il mondo intero davanti agli occhi, e in un certo se

 
 
 
Il mio punto di vista

Negli ultimi cinquant’anni, l’arte ha vissuto una trasformazione profonda, ma non sono sicura che sia stata una crescita. La mia generazione è quella cresciuta negli anni ’80 e '90, una generazione c

 
 
 
La mia verità

In questi anni ho capito che l’arte non chiede di essere amata, ma rispettata. E con lei, anche chi la fa. Viviamo in un tempo in cui tutto deve piacere subito, essere compreso, commentato, valutato.

 
 
 

Commenti


bottom of page