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Il mio spazio

Per anni ho riempito il mio tempo di persone, lezioni, parole.

Credevo che insegnare arte bastasse a tenermi viva.

Ma dentro cresceva un silenzio che chiedeva ascolto.

Ho capito che avevo bisogno di spazio

non di uno studio più grande. Ma di un luogo più vero.

Uno spazio dove poter sbagliare, lasciare il colore sospeso.

Uno spazio solo mio, dove la pittura non insegna ma rivela.

Ora so che il gesto nasce dal silenzio,

che la lentezza è una forma di cura,

che la solitudine non è vuoto ma origine.

E ogni volta che dipingo, ritrovo quella bambina,

la mia parte più fragile e più forte,

che finalmente può restare.

 
 
 

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