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L'insoddisfazione

Vivo spesso momenti in cui l’insoddisfazione e la tristezza sembrano prendere il sopravvento. Momenti in cui nulla mi convince, in cui anche quello che nasce dalle mie mani mi appare vuoto, privo di senso. Sono i giorni del blocco, quelli più difficili da attraversare, perché mi mettono davanti a un dubbio profondo: vale davvero la pena continuare?

Eppure è proprio in questi istanti che misuro la mia forza.

Credere in se stessi, nel proprio operato, diventa un atto di fiducia, di credo. Non si tratta di un entusiasmo immediato, ma di un ritorno lento, che richiede pazienza e coraggio.

La pittura – e l’arte in generale – non sempre scorre leggera. Ci sono passaggi in cui il gesto creativo sembra interrompersi. Ma è da lì che può nascere qualcosa di nuovo: se troviamo la forza di restare, di non mollare, di continuare a credere.

È un cammino fragile e insieme potentissimo. La forza non è non cadere mai, ma rialzarsi, anche quando tutto sembra dire il contrario. E a volte proprio quel blocco, quella tristezza, diventano la radice da cui rifiorisce l’energia creativa.

 
 
 

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